sabato 22 marzo 2014

Son tornata a mescolare il luccichio delle gocce con le tue, son venuta a respirarti di nuovo, vecchio e sempre nuovo amico mio. sulle tue rive posso abbandonare ogni pensiero, dolore, gioia o delusione. tu lenisci col tuo scorrere le piaghe brucianti e culli al tuo fruscìo, l'anima che è stanca. Piccoli fiori nascosti tra gli sterpi, stanno facendo capolino e i petali, dalle fronde disordinate, si posano piano sul tuo specchio argentato. Nuovi profumi che sanno di sempre. Stavolta è più dura lasciare alla tua forza i frammenti di cuore che si sbriciolano ancora, di nuovo, che se è vero che l'amore è bellissimo è altrettanto vero che il suo dolore ti riduce in brandelli minuscoli e roventi. Vai Fiume amico mio, che fin dall'infanzia hai accompagnato i miei passi, vai antico e sempre nuovo, trascina con te quello che a piene mani ancora oggi ho gettato nel tuo letto e anche oggi regalami la tua pace. Sulle tue acque si specchia il cielo, e vola il mio pensiero a colei che alle tue acque mi condusse la prima volta. Fu lei a portarmi da te, lei mi fece poggiare la prima volta i piedini insicuri nelle tue acque fresche, lei mi trasmise nel latte dal seno, l'amore per te che silenziosamente parli alla nostra vita. Mamma: m'hai insegnato tantissime cose, ho imparato il mondo, la vita e le anime da te, ma non mi hai detto mai che l'amore poteva essere così doloroso...ma so perchè l'hai fatto...e capisco che non potevi fare altrimenti. Mi manchi, e mentre la primavera sparge nell'aria il tuo profumo preferito io ne raccolgo la fonte. Tre violette, profumatissime e e bellissime, le lancio nell'acqua per donarle a te. Non sono ancora cresciuta abbastanza, mamma, tienimi per mano, ancora.